pÄr lagerkvist (1891-1974)
Da Torso (1926)
Resti soltanto tu, mio petto,
tu che sai soffrire,
che sai sentire il fondo del dolore
ma non piangere.
Polvere è la mia bocca,
erosa in una terra sconosciuta,
polvere la mia gola,
non sa gridare la sua pena.
Fatte a pezzi dai colpi
giacciono le mie membra
fra i selci della via
per essere calpestate da tutti.
Non si leva il mio braccio
a coglier vana gioia,
a salutare il sole del giorno,
ad afferrare allori di vittoria.
Non s’alza la mia fronte
a incontrar la sua sorte
con pensiero virile. [...]
(trad. Valeria Graffeo)
Resti soltanto tu, mio petto,
tu che sai soffrire,
che sai sentire il fondo del dolore
ma non piangere.
Polvere è la mia bocca,
erosa in una terra sconosciuta,
polvere la mia gola,
non sa gridare la sua pena.
Fatte a pezzi dai colpi
giacciono le mie membra
fra i selci della via
per essere calpestate da tutti.
Non si leva il mio braccio
a coglier vana gioia,
a salutare il sole del giorno,
ad afferrare allori di vittoria.
Non s’alza la mia fronte
a incontrar la sua sorte
con pensiero virile. [...]
(trad. Valeria Graffeo)